Disegnare insieme ispirati da Moebius

Uno speciale laboratorio di autonarrazione visiva a coppie, che rende significativa la collaborazione.

Età: bimbi 4 - 10 ANNI accompagnati da un adulto

Durata: 2 ore e mezza

Costo: 50€/coppia

Finalità del laboratorio

Sviluppare un'opera condivisa consolida i rapporti tra bambini e adulti.

Tradurre in immagini esperienze ed emozioni non è semplice: i bimbi si esprimono spesso in modo "non lineare". Per questo ci faremo guidare dal "silenzioso" Arzach. Questo personaggio, creato dal grande fumettista Moebius è un guerriero che si sposta su un'affascinante creatura alata, in un tempo futurstico e allo stesso tempo antico.
Le sue avventure sono oniriche e surreali, quasi sempre mute: il suo stesso autore lo ha definito "una piccola rivoluzione nel mondo del fumetto".
La storia è quasi sempre senza testo, non rispetta gli schemi narrativi classici ma ricorda per certi versi uno storyboard cinematografico. Curatissima da un punto di vista grafico, ci sarà da esmpio per capire quanto rilevanti siano i dettagli con cui ci raccontiamo nel disegno.

Lo stesso Moebius si esprime così del suo rapporto con i ricordi: "Quando disegni o realizzi un cartone animato, è davvero la memoria che è al lavoro.
[...] Il disegno, infatti, nasce dalle tracce lasciate dall'emozione."

Obiettivi

Imparare a raccontarci per tradurre in immagini i nostri ricordi

Ascoltarsi, non c'è storia che possa essere narrata se nessuno la ascolta.

Aumentare lo scambio verbale tra grandi e piccoli per dare uno sviluppo narrativo dell'opera.

Gestire uno spazio con gli altri: realizzando insieme un dipinto su un telaio appositamente creato.

Migliorare le relazioni interpersonali, riconoscendo le diverse esigenze di gestione del tempo.

Collaborare con gli altri: grazie a questo scambio il fare Arte diviene condivisione.


Mœbius

Al lavoro nel suo studio

Mœbius è uno pseudonimo che "nasce quasi per gioco".
Jean Giraud, nato l'8 maggio 1938 a Nogent-sur-Marne, a poca distanza da Parigi sceglie di farsi chiamare così per pubblicare alcuni dei suoi lavori, tra i più avveniristici e visionari, dopo aver pubblicato per anni, il già famoso Bluebarry firmandosi Gir. Questo nuovo pseudonimo è un omaggio al nastro di Möbius: la rappresentazione di un paradosso geometrico che veniva usato tecnicamente, anche nel cinema, per la realizzazione di effetti ottici.

Si appassiona sin da piccolo al fumetto e nutre un grande passione per l'incisione ottocentesca, tecnica che sarà determinante per lo sviluppo del suo particolarissimo segno.

I suoi esordi lo vedono firmare le sue opere con le iniziali Gir: sono fumetti di ambientazione western, cariche anche delle esperienze del periodo militare in Messico. Nel 1963 Giraud si firma anche come Mœbius nelle storie disegnate per la rivista Hara-Kiri, (che in futuro diverrà Charlie Hebdo).
Due nomi e due stili, con Mœbius dà vita all'avanguardia sperimentale, all'inizio con storie “demenziali”, tra cui L’homme du XXI siècle.

Nel 1963 viene pubblicata la prima avventura di Blueberry, firmato Gir, considerato un classico del fumetto, realizzato nello stile franco-belga; ricco di dettagli e realismo, getterà le basi per una complessità narrativa che ritroveremo in tutta la sua produzione futura de che lo stesso Giraud deifnirà "il cinema fatto a fumetto".

Blueberry, 1994

Grazie a La Déviation, realizzata a pennino, riscopre il tratto incisorio e uno stile che lo renderà del tutto unico.
Nel 1974 con Philippe Druillet, Jean-Pierre Dionnet e Bernard Farkas fonda il gruppo Les Humanoïdes Associés, editore che rappresenta, ancora oggi, sperimentazione e avanguardia nel fumetto europeo. Nel 1975 nasce la rivista d’autore Métal Hurlant, che pubblicherà i suoi più grandi capolavori: Arzach, Le Garage Hermétique, L'Incal (su sceneggiatura di Jodorowsky).

versione inglese de Le Garage Hermétique, Heavy Metal magazine (1977)

Il suo segno e destrutturazione narrativa saranno amati ed emulati da gran parte dei fumettisti tra cui Andrea Pazienza: onirici e fantascientifici, ricordano il disegno automatico dei surrealisti.
Il tratto guida la narrazione più delle sequenze temporali ed è forte l'influsso della narrazione cinematografica.

A partire dalla metà degli anni '70 inizia una proficua collaborazione col cinema (vedi Curiosità) che definirà i canoni visivi di gran parte della produzione fantastica e di fantascienza.

The Long tomorrow, 1975 - ispirazione per Blade Runner e molto altro

Nel 1997, insieme alla moglie Isabelle, founda la casa editrice Mœbius Production/Stardom, che si occupa di far conoscere e valorizzare la meravigliosa produzione di Jean Giraud.

Nel 2010 la Fondation Cartier, che già aveva ospitato e dato lustro alla sua produzione, lo celebra in una grandiosa mostra antologica: Mœbius-Transe-Forme.

Muore nel 2012 a Parigi lasciandoci in eredità uno sconfinato archivio ancora da esplorare.


Curiosità

I fumetti di Moebius hanno portato una grande ventata di innovazione stilistica anche al mondo del cinema.
Sin dagli anni '70 ha collaborato a moltissime produzioni come concept artist e molti registi e scenografi hanno attinto stilisticamente ai suoi lavori in cerca di ispirazione.

1974: Dune con Jodorowsky
Questo progetto monumentale che non vide mai la luce, sarà determinante per gli incontri da cui scaturiranno collaborazioni future che segneranno in modo indelebile non solo il mondo del fumetto. Vi avrebbero divuto collaborare i più grandi artisti dell’epoca: tra gli attori Orson Welles, Mick Jagger e Salvador Dalí; la colonna sonora realizzata Pink Floyd.
A Moebius fu affidata la realizzazione della concept art (quindi "lo stile visivo") per personaggi, pianeti e astronavi e lo storyboard del film (circa 3.000 disegni) a cui andavano aggiunti anche i contributi del resto della squadra, tra cui Chris Foss e H.R. Giger (all'epoca ancora semisconosciuti). L’operazione sforava ovviamente qualsiasi budget e la produzione si bloccò, ma risultò una grande rivoluzione per tutto il cinema del genere.

Per gli effetti speciali di Dune viene convocato a Parigi Dan O’Bannon, effettista e sceneneggiatore, che, nella noia dei preparativi, abbozza i disegni e il soggetto di un racconto poliziesco classico, ma ambientato nel futuro: The Long Tomorrow; Moebius segue la storia e illustra un fumetto di 16 tavole che influenzerà lo stile di tutta la fantascienza a venire e di cui ritroviamo ambientazioni e dettagli anche ne Il quinto elemento, Star Wars e nelle atmosfere del filone Cyberpunk. Ridley Scott ne utilizzerà in seguito le immagini come spunti di per le ambientazioni di Blade Runner e Legend, dopo averlo già ingaggiato per collaborare ad Alien, di cui disegnerà l'astronave Nostromo e le tute degli astronauti. Scott

Amato per il suo stile e corteggiato da molte case di produzione, spesso ne rifiuta gli ingaggi, o in taluni casi partecipa in sordina o vedendo ridimensionate le proprie idee, perché tecnicamante irrealizzabili; all’inizio degli anni '80 resta però affascinato da Tron, diretto da Steven Lisberger e prodotto dalla Disney: il film è diventato iconico grazie al design futurista creato da Syd Mead e per il guardaroba e le ambientazioni oniriche creati da Moebius.

Nell'84 tenta di ridefinire i tratti di He-Man, che viene portato sul grande scheremo, ma alcune sue scelte stilistiche non vengono approvate dalla Mattel.
Per Willow, Diretto da Ron Howard e prodotto da Lucas, realizza per la creazione dei personaggi un cross-over tra l'estetica medievale e quella del teatro Nō giapponese: ne scaturisce un concept unico e raffinato.

Dopo la parentesi californiana il rientro in patria è firmato Luc Besson, che lo vuole nello staff per la realizzazione de Il quinto elemento: coi costumi di Jean Paul Gaultier, le musiche di Eric Serra e i design di Jean Claude Mezieres (creatore di Valerian); Moebius sviluppa i visual per astronavi e costumi.


Megalopoli future, commistioni di esseri, gran parte dell'iconografia fanstascientifica di fine millennio è ispirata e omaggia il suo lavoro.

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